(Nostra corrispondenza particolare).

28 gennaio.

Il 16 corrente in Strigno di Valsugana si tenne l’adunanza annuale della società « nazionale liberale » con buon intervento di gente nostrana.

Essa riuscì solenne specialmente per i discorsi tenutivi dai nostri deputati liberali del Club italiano del parlamento viennese.

Il dott. Panizza svolse l’attività del Club italiano durante il primo periodo, burrascoso anzichenò del parlamento austriaco nelle due sessioni, XII e XIII.

Il dott. Campi parlò della perequazione fondiaria nei suoi risultati feriali come membro della Commissione centrale.

Il barone Malfatti segnò lo stadio a cui si trova la questione dell’autonomia trentina e finì col raccomandare di battere la via sicura ed unica per ora, quella del non intervento alla Dieta provinciale.

E diffatti non solo i deputati liberali, ma anche i conservatori nazionali, composti in gran maggioranza di sacerdoti, anche questa volta si astennero dai lavori dietali.

La Dieta provinciale però aprì i battenti della sua porta, e colla maggioranza tedesca senza l’intervento degli italiani fa egualmente quello che farebbe, ed ha fatto, se anche vi fossero tutti gli italiani; cioè fa e farà come sempre quello che le piace.

Fra tanti esibiti vi sono affari che interessano esclusivamente la parte italiana della provincia e sopra questi la Dieta dovrebbe almeno soprassedere, ma come non esistesse il trentino per essere contentato, essa lavora solo per discontentarlo.

C’è la quistione vitalissima delle tramvie, e vedrete che darà addosso a Trento e preferirà Bolzano a costo di fare uno sproposito.

C’è la quistione della protezione degli uccelli utili all’agricoltura, ma per far dispetto ai trentini, i quali unici in Austria hanno il costume italiano dei lacci e dei roccoli, vedremo proibita l’uccellazione e senza frutto, prima perché nel vostro Regno si continuerà l’uso del roccolo, dei lacci, e poi perché è quistione ancora sub judice che i piccoli uccelli sieno utili alla agricoltura.

V’hanno scienziati ed osservatori e studiosi della natura, di vaglia, che vi provano qualmente invece i piccoli uccelli sono dannosi all’agricoltore e specialmente perché distruggono gli insetti carnivori e parassiti a preferenza fittofagi; ed ove vi sono molti uccelletti vi sono ancora molti insetti dannosi, mentre ove mancano gli uccelletti, mancano gli insetti dannosi, distrutti questi dagli insetti parassiti o carnivori lasciati vivere dagli uccelli.

La sezione di Trento del Consiglio d’agricoltura si oppose francamente al progetto di legge che si stava presentando alla Dieta; vi protestarono oltre 88 Comuni del Trentino, ma ad onta di tali e tante proteste i tedeschi d’Insbruch, teste dure per eccellenza, s’impuntano a dispetto di tutto il trentino, e la legge proibitiva verrà fatta; non so però se verrà sanzionata dall’Imperatore, il quale pare che ai trentini voglia ancora un po’ di bene.

Se i signori tirolesi continuano di questo passo a disgustare gli italiani del trentino, non so con quanto coraggio possono poi raccomandarsi a loro quando nel parlamento viennese avranno bisogno dei voti degli italiani.

Non vedono che la stella teutonica in Austria ha preso ormai lo splendore di prima grandezza? Vogliono vivere i tedeschi? lascino vivere anche gli altri, altrimenti actura est.

(Tridentino).

Soggetto produttore:“La Lega Lombarda”, n. 29
Data:31/01-01/02/1898
Pseudonimo:Tridentino
Descrizione:Articolo relativo all’adunanza annuale della società nazionale liberale a Strigno e all’apertura della Dieta di Innsbruck con l’astensione dei deputati italiani. Vengono elencate inoltre alcune decisioni (tramvie e protezione degli uccelli utili all’agricoltura) che saranno prese nella Dieta che riguardano direttamente il Trentino e che saranno stabilite a suo discapito.