4. Proposta di erezione del Banco di S. Vigilio

Relatore don Guetti.

È stato distribuito da tempo ai membri del Consiglio l’abbozzo d’uno Statuto per la erezione d’una Società di antecipazione e di credito per lo sviluppo del credito commerciale-agricolo della classe agricola e particolarmente delle Casse rurali e delle Famiglie cooperative, tolto in massima parte dallo Statuto per la cassa centrale della Federazione della parte tedesca, che funziona colà con ottimo successo, quale banca di compensazione per le esuberanze dei depositi a risparmio e le richieste di credito delle numerose Casse Raiffeisen ivi esistenti.

La compilazione dell’abbozzo seguì in ordine all’incarico dato al Consiglio dal Congresso federale al punto 5 della sessione 29 gennaio 1896. La prima questione da risolversi è se si debba aver di mira la creazione d’una banca centrale perfetta, che possa disimpegnare le operazioni di credito in tutte le sue forme, nel qual caso occorrerebbe l’impianto d’un ufficio con adatto personale provetto, o se si voglia procedere gradatamente limitandosi per ora alla creazione d’una Cassa che abbia da servire come Cassa compensatrice per sodalizi ora esistenti, nel qual ultimo caso si potrebbe appoggiarsi all’ufficio federale e servirsi di esso.

Apertasi su tale questione la discussione, prendono successivamente la parola i sig. de Sardagna, don Panizza, Ioris, don Beltrami, don Lorenzoni, d.r Conci, cav. Mersi, don Cosner e Colombini.

Nel lungo dibattito vengono sviluppate le seguenti idee, che potranno servire quali appunti pel Comitato nominato alla fine per lo studio della questione e per la presentazione d’una concreta proposta.

L’abbozzo contempla una vera banca di credito e di risparmio che sarebbe chiamata non solo a procurare l’investimento di capitali disponibili prestandoli a Casse o Famiglie che ne avessero bisogno, ma si dovrebbe occupare eziandio di compera e vendita di titoli pubblici, di sconti, di deposito di titoli e valori, di assegni ecc, – e sarebbe accessibile non soltanto alle Casse rurali ed alle Famiglie cooperative, ma benanco a privati e a corpi morali – insomma a tutti coloro, che volessero a lei ricorrere. In questa forma la proposta esòrbita dall’incarico dato dal Congresso al Consiglio di studiare in qual modo si possa ovviare alle difficoltà incontrate da qualche Famiglia cooperativa nel procurarsi il capitale necessario alla

sua gestione, e come invasiva del campo già occupato ed onorevolmente tenuto dai vari Istituti di credito del Paese, potrebbe oltrechè riuscire inutile, offendere a ragione la loro suscettibilità.

Tuttavolta la proposta da presentarsi al Congresso, dovrebbe contemplare un Istituto indipendente che possa currispondere nel miglior modo possibile a questa sua mansione ed ispirare la più completa fiducia ai sodalizi, che ad essa faranno capo.

Quantunque il Congresso abbia ordinato la produzione d’uno Statuto, non dovrebbesi omettere il tentativo di vedere se ed a quali condizioni l’uno o l’altro degli Istituti di Credito del Paese si volesse assumere le mansioni, che si vorrebbe venissero disimpegnate dalla nuova cassa centrale.

Per lo studio di tale proposta il Consiglio nomina un Comitato composto dei Signori Don Guetti, D.r Conci, Don Panizza, de Sardagna e Pedrotti coll’incarico di riferirne al Consiglio per la fine di giugno affinchè la proposta possa esser poi portata al Congresso da convocarsi pei primi di luglio.

Soggetto produttore:“Supplemento al Bollettino C.P.A.”, n. 7, anno 1897, 27 aprile, p. 109
Data:27/04/1897
Pseudonimo:
Descrizione:Intervento relativo alla proposta di erezione del Banco di San Vigilio come Banca centrale o come cassa di compensazione. La discussione successiva è favorevole alla prima ipotesi e si conclude con la formazione di un comitato per lo studio di tale proposta.