Giudicarie, 26.

Questa fata bianca importuna nei mesi di dicembre e gennaio, (vedete giudizii umani!) è ben veduta in questo momento da tutti. Dai contadini perché loro presta ancora facile via a condurre coi traini il letame anche nei luoghi più discosti e ripidi con più facilità, e molto più perché copre di morbido lenzuolo i seminati autunnali rassicurandoli da quel gelo e disgelo fatalissimo a terra scoperta. Dai ragazzi è salutata con gioia perché possono far pallottole per le loro guerricciuole ed imitar meglio i belligeranti africani; dai taglia-legna è la ben venuta per le condotte delle borre; dai mugnai perché dà un più sicuro contingente d’acqua alle ruote pressoché messe all’asciutto; dai mandriani perché prepara i depositi nelle vasche alpine. Forse questa benevolenza non sarà pari per voi cittadini, chè vi impedisce di gironzolare per l’amena città senza dare qualche sdrucciolo sul liscio selciato; ma quando capirete che la città sta bene, se stanno bene i valligiani e gli alpini, allora almeno sarete anche voi contenti per la nostra contentezza. E poi? La neve non tempera forse quell’aria fine fine che dà la prova ai polmoni non del tutto a buon porto? E questi non si trovano forse in maggior quantità tra i lampioni del gas o della luce elettrica che tra il mesto splendore che la luna spande fra mezzo alle nostre pinete montanine? Sicchè dunque sii benvenuta, o candida diva, a sollievo dell’universo! Un vantaggio poi lo ha, perché non sa altro dire perfino il vostro

Cronista.

Soggetto produttore:“La Famiglia Cristiana”, n. 24
Data:28/02/1896
Pseudonimo:Cronista
Descrizione:Articolo relativo ai vantaggi portati dalla caduta della neve.