Trento, 3 maggio.

Sotto i raggi di un sollione quasi di pieno estate passò il primo e secondo maggio e nel Trentino invece si sciopero s’ebbe dall’albore del mattino alle tenebre serali un lavoro continuo per parte de’ nostri contadini nella semina del granoturco, semente che è la prediletta e la compagna indivisibile del nostro popolino, ed altro indizio di pura razza italiana. Ad onta che un nostro giornale dalle centinaia di migliaia di abbonati, avesse, giorni fa, annunciato essere piovuti nel Trentino dal Nord apostoli di socialismo e di scioperaggine, noi non vedemmo alcune a predicare

la crociata di nuovo conio e siamo in grado di dire che il Secolo è proprio agli sgoccioli quando ci vien fuori con simili carote. Noi del Trentino siamo la più buona gente del mondo, nati a servir sempre e sempre a combattere la gran lotta per la vita entro la ristretta cerchia de’ nostri monti non solo, ma scorazzando le cinque parti del mondo, ed ovunque ci mostriamo i rassegnati a tutto soffrire, senza mai rivoluzionare. Ad una cosa sola aspiriamo, a quella cioè di essere a voler restare italiani puro sangue usque ad mortem, usando e parlando la lingua nostra ed amministrando da noi senza tutele interessate, le poche nostre faccende.

Ma se per la prima parte, grazie a Dio ed alla nostra franca azione, ci siamo arrivati a non perder nulla, per la seconda parte siamo ancora fra i tutelati; arriveremo ad uscire dall’età minore? Sì, noi abbiamo fede nella Provvidenza, e già certi segni forieri di bella speranza di quando in quando ci appaiono sull’orizzonte. I nostri deputati a Vienna non mancano di scuotere ogni tanto il leone che dorme, ed ultimamente il deputato Don Salvadori con un discorso magistrale vi espose la nostra storia, i nostri desideri, i nostri bisogni in modo tale che anche gli ostinati dovrebbero convertirsi a nostro favore.

Riguardo poi alla Dieta provinciale, il paese si mantiene alla consegna per l’astensione. Chi lesse il discorso Salvadori, a meno che non abbia rinunziato al buon senso, deve persuadersi che questa è l’unica via per conseguire il fine da noi bramato, la nostra autonomia. In questi dì tale discorso verrà pubblicato a migliaia di copie per essere divulgato in tutto il Trentino, per animar tutti nelle prossime elezioni dietali ad eleggere deputati che non vadano ad Innsbruch altro che nel caso di concretare l’autonomia o come diciamo noi, con frase tutta nostra, a spartire la pignatta se a ciò verranno pria invitati; in caso contrario si astengano.

Vi hanno alcuni de’ nostri che amerebbero andarvi anche per qualunque gingillo loro si facesse vedere; ma è ormai tempo di dichiararsi a visiera alzata: l’andare ad Innsbruch senza proposte concrete esibite per la nostra autonomia, è un voler dichiararsi di non volerla.

Ed è un fatto che non la vogliono costoro, e così si lascia gemere nella miseria e nella schiavitù un popolo intiero.

Iddio però fece sanabili le nazioni, e noi trentini fidiamo che si saprà anche per noi trovar il rimedio alla piaga cha da un secolo ci rode. Ai perseveranti è promesso il premio, e noi persevereremo nel mezzo più efficace all’uopo, nell’astensione dalla Dieta d’Innsbruch per avere la desiderata e necessaria nostra autonomia.

Tridentino.

Soggetto produttore:“La Lega Lombarda”, n. 120
Data:05-06/05/1895
Pseudonimo:Tridentino
Descrizione:Articolo a sostegno e propaganda dell’autonomia del Trentino e dell’astensione alla Dieta di Innsbruck.