Credevamo di dare nel presente numero del Bollettino una gratissima notizia sull’imminente costituzione della Federazione delle nostre Società cooperative, ma la cosa si fa intempestiva anziché no. Avevamo stillizzato uno Statuto, conforme agli appunti suggeriti nell’assemblea dei 19 febbraio e giusta le idee svolte nella Sessione del Comitato dei 23 aprile, e prima di passarlo alle Società cooperative per l’adesione alla Federazione, abbiamo creduto bene rimetterlo ancora ai singoli membri del Comitato nella forma ultima per ritirare da loro l’ultima parola sull’opportunità o meno di divulgarlo.

Alcuni membri lo trovarono affatto opportuno ed adatto; altri non ci diedero ancora il loro giudizio finale, due invece lo scartarono addirittura, promettendo di elaborarne altro più corrispondente, secondo loro, allo scopo bramato.

In seguito a ciò, come vedono i lettori, è necessaria altra convocazione del Comitato, e probabilmente si farà entro la prima metà di giugno, colla speranza di venire finalmente a togliere tutte le divergenze in proposito.

Tutti sono persuasi dell’utilità della Federazione, ma le difficoltà si mostrano sul modo di realizzarla. Ma volere è potere, ed a noi la volontà non fa difetto, e l’attendere sarà corto.

Dopo ciò eccoci alla piccola posta:

D. F. B. alto Sarca ad 1.La quota sociale pelle casse rurali può essere anche di una sola Corona. Sta bene limitarla sia perchè è roba pel popolo questo modo di cooperazione, e poi essendo a garanzia illimitata non occorrono gran capitali versati per ulteriori garanzie.

ad 2. Non è necessario che la gran parte de’ soci sieno benestanti e ricchi; sono pur questi i ben venuti, ma a noi necessitano soci ricchi di buon nome e benestanti in condotta morale ed in galantomismo. Melius bonum nomen quam divitiae multae; precisamente così.

ad 3. Ottima cosa se la Cassa rurale esistesse in ogni singolo Comune che sta attorno a voi; ma visto che questi Comuni sono piccoli e che per ogni luogo non vi sarebbe il personale adattato, potete benissimo la vostra estenderla a quelli; basta che lo notiate nel § 1 dello Statuto alle parole Cassa rurale di prestito e risparmio di (sede) e valevole pei comuni di     (nominarli tutti.) In seguito poi agli altri §§ ove dice Comune di……si dice Comuni di sopra nominati, e basterà così.

ad 4. Di regola il Direttore è persona differente dal contabile, ma se la Direzione può far senza di quest’ultimo, non trovo niente d’illlegale che il Direttore sia anche contabile p. e. l’umile sottosegnato fa questa figura doppia, senza mancare della solita sincerità e schietto carattere. Dunque fuoco alla macchina ed avanti con coraggio. Siamo giudicariesi e historia docet.

D. E. P. Val di Non. Quando ci sarà la Federazione la cosa è bella e fatta. Manus manum lavat, una cassa rurale aiuterà l’altra sia con un ufficio di compensazione, sia a mezzo della Cassa centrale. Per ora si potrebbero fare depositi dalle Casse che hanno esuberanza di danaro a quelle che ne desiderano ma è necessario conoscere lo stato di ogni singola cassa per stabilire il patto eventuale. Capirete la cosa subito se voi vi metteste nel creditore invece che al posto del debitore. Non vi pare?

D. B. C. Valsugana. Lo dicono i nostri avversari che le cooperative di smercio non sono soggette a nissun balzello, ma in realtà fin qui ci fecero pagare il dazio consumo come qualsiasi altro esercente. E’ vero che la Direzione di Finanza ed il Ministero stesso appoggia ciò ad un assioma combattuto dai legali in parte; che cioè. “La società è persona giuridica esistente indipendentemente dai soci”. E con ciò non potendo colpire i soci singoli, colpiscono l’ente società, e si fanno pagare. Ci vorrebbe una lite su ciò; ma intanto sarà meglio assoggettarsi a pagare il dazio consumo delle carni p. e. sulla vendita di salami e lardo andando d’accordo con chi ha il detto appalto, se l’accordo non è possibile si va a tariffa e tutti serviti.

N. N. Giudicarie. Veramente la risposta del Tribunale che si rifiuta all’iscrizione della società perchè nello statuto originale sono firmati i soci formanti la Direzione e non tutti gli altri, non so capirla.

Fin qui s’inscrissero tutte le società Casse rurali e Famiglie Cooperative firmando la relativa istanza e statuto solo la Direzione come soci costituenti e responsabili. Se adesso occorre che sieno firmati anche tutti gli altri soci eventualmente inscritti nella futura società saremo pronti a farlo quando ci si facciano noti i §§ di una legge che lo prescrive. Coll’allegare una decisione anonima qualunque, sia pure del Giudizio d’appello, noi non ci possiamo adattare, dacché la legge sui consorzii economici del 1873 non lo prescrive. A distruggere una legge esistente di recente data, non valgono richiamare nè di vecchie leggi, nè decreti di autorità subalterne, ci vogliono leggi e leggi più recenti di quella che si vuol distruggere. Stiamo intanto a vedere come giudicherà il Tribunale alla nuova presentazione che intendete fare in base alla legge 1873; in caso di rifiuto, scrivete, e vedremo se si dovranno far altri passi per mettere le cose a posto.

Per finire. Due parole al proto. Anzitutto gli raccomando che stampi gli specchietti delle Casse rurali, tali e quali si spediscono e non ci aggiunga nè titoli nè cifre a suo piacimento chè altrimenti diventa inutile, anzi ridicola la pubblicazione delle mensili situazioni.

Due altre al compilatore. Ella desidera che il giornale esca alla fine del mese; non sarebbe meglio uscisse entro gli 8 giorni del mese susseguente? Con ciò verrebbero pubblicate fresche, fresche le situazioni mensili di tutte le casse rurali che si degnassero far capolino al nostro Bollettino.

Invece stampandolo prima che si compia il mese queste situazioni verrebbero pubblicate un mese dopo; diventando stantie ed inutili per gli interessati. Quando il Bollettino sarà bimensile e magari settimanale, allora meno male stare al giorno prescritto, ma finchè dura mensile un ritardo di 8 giorni è giustificatissimo appunto per aver tempo di inserirvi le notizie fine del mese delle nostre Casse rurali.

Vedano se acconsentono a questi desideri e del resto tutti amici come prima.

D.L. GUETTI

In via di massima sarebbe corretto che il giornale si potesse spedire nel giorno preciso di cui porta la data, quindi pel Bollettino alla fine del mese.

Per quante cure si adoperino però, ciò riesce, come i nostri abbonati avranno veduto, ben poche volte, perchè la compilazione, revisione delle bozze e tutte le altre operazioni che si devono compiere ritardano sempre la spedizione sino ai primi giorni del mese susseguente a quello dell’edizione.

Condividiamo pienamente il parere del sig. articolista, che la situazione delle Casse pubblicata col ritardo d’un mese si rende inutile; speriamo di poter corrispondere al suo desiderio senza dover ritardare di troppo la spedizione del giornale se ci vengono rimessi con tutta sollecitudine gli specchietti, pei quali si può sempre riservare un posticino, mandando innanzi tutto il resto.

Nota della Redazione.

Soggetto produttore:“Bollettino C.P.A.”, anno 1895, maggio, pp. 118-120
Data:05/1895
Pseudonimo:
Descrizione:Articolo relativo alla mancata costituzione della Federazione delle Società cooperative e alla rubrica dedicata alle risposte su domande ricevute riguardanti cooperative e casse rurali.