10 febbraio.

            Seguo l’esempio di Elio; e visto e considerato, che la pia Famiglia Cristiana è il solo giornale cattolico nazionale, che ora abbiamo, dopo la morte dei due campioni nostri La Revista Viennese ed il Popolo Trentino; per non morir anemico e per non diventar massone o tirolese, con venia di codesta Redazione, farò capolino sulla Famiglia ad ogni crescer di luna, più o meno, secondo che la penna vorrà gettar nero sul bianco. Non si pretende, come altri tentò, d’adire l’eredità del defunto Popolo Trentino senza che sia aggiudicata, ma se mai si concorresse a soddisfarne i legati lasciati chi sa che non s’abbia più meriti degli altri ad esser chiamati un dì o l’altro a far parte della grossa eredità?

Ad ogni modo, non mi va a sangue di abbandonare quella massa ereditaria col pericolo che vadi al fisco, o in mani estranee, e molto meno un po’ alla volta mangiuccata dagli avvocati; è cosa prudente e previdente l’affidarne a qualcuno l’amministrazione interinale; se toccasse l’onere alla Famiglia, non dubito punto ch’ella non verrebbe a far sperpero dell’asse ereditario, ma anzi esso se n’avvantaggerebbe. Se poi, per evitare maggiori spese d’amministrazione, venisse affidata alla stessa anche l’altra eredità giacente della Revista Viennese, tutto prometterebbe di bene in meglio.

Ma, mi saltano subito a muso i benevoli lettori, chi se’ tu da tanto ardire? Fuori le tue generalità!…

Sono un montanaro di dentro e di fuori; ecco tutto me stesso. Se poi volete aver maggiori dilucidazioni del mio stare, eccovi accontentati con un po’ di descrizione geografica dei miei patrii lari. Vivo a 700 metri dal livello del mare, e come capirete, al sicuro da certi miasmi di palude, ma non in modo d’esser fuori del mondo del tutto, e se qui non arrivano certi corpacci, ci arrivano almeno ogni giorno le corrispondenze epistolari di tutto il mondo, chè in tutto l’orbe son sparsi i miei commontanari.

Stando nella mia stanzuccia, dalle finestre godo di spaziare coll’occhio sopra tutto il nostro Trentino. Le classiche cime delle sue montagne mi formano bella corona. A mezzogiorno l’Altissimo del Baldo (m.2070), il Col Santo (m.2110), il Pasubio (m. 2232) e lo Stivo (m. 2044). A mattina la Cima d’Asta (m. 2844) e la Marmolata (m. 3360). A sera la Cima Tosa (m. 3176), la Presanella (m. 3564), il Carè alto (m. 3465), ecc.  

Sono sincero ammiratore e seguace del clero di questi declivi alpini, il quale è tutto buon patriotta a prova di bomba, e quindi francamente nazionale. Oltre il gustare dalle sue labbra la dottrina cristiana ed il predicozzo, che ogni domenica ei fa in forma breve ma chiara da intenderlo perfino i marmocchi, egli ci è maestro e guida anche in tutte le faccende della vita. Se abbiamo progressi pastorecci, agricoli, commerciali è tutto per sua iniziativa; non c’è unione o società della quale non faccia parte. Se noi montanari sappiamo mettere nero sul bianco, e se nelle nostre mani scorrono libri opuscoli e giornali (tutta roba inappuntabile s’intende) è merito suo.

Quindi anch’io mi vanto d’essere patriotta e nazionale con tutta franchezza, e siccome queste dua qualità ora per ora non possono essere disgiunte dall’altra qualifica, che tutto il paese desidera e vuole, cioè d’astensionista, così io pure sono francamente tale nel movimento politico odierno, e su questo punto verrò durante il carnevale ad intrattenere un po’ i lettori della Famiglia.

Parlerò chiaramente, alla buona, senza fiele; ma non senza sale e pepe per non fare un’indigestione ai buoni lettori. – Polemiche poi non ne assumo con nissuno, sia liberale, sia clericale. La Redazione adoperi la forbice, ove crederà, ma con giudizio, per non guastarmi quelle po’ di cosette che crederò di dire in tutta coscienza e verità. Arrivederci dunque!

Il montanaro.

Soggetto produttore:“La Famiglia Cristiana”, n. 19
Data:15/02/1892
Pseudonimo:Il Montanaro
Descrizione:Articolo di presentazione dello pseudonimo “Il montanaro” su Famiglia Cristiana con riferimenti ai giornali “cattolici nazionali” e alla condotta astensionista a sostegno dell’autonomia trentina.