1. “Punto VIII”: discussione sulle comunicazioni fatte dalla Giunta Provinciale riguardante le proposte di modificazione della legge 1 febbraio 1876 sulla tenuta dei tori da razza;

2. “Punto IX”: discussione delle disposizioni da prendere relativamente alla sovvenzione annuale di f.ni 400 ai consorzi Agr. Dist. di Tione e Cavalese per l’operazione di selezione pel miglioramento degli animali bovini;

3. “Punto X”: proposte d’impiego della sovvenzione accordata dall’i.r. Ministero d’Agricoltura per favorire la distruzione dell’orso.

Punto VIII: discussione sulle comunicazioni fatte dalla Giunta Provinciale riguardante le proposte di modificazione della legge 1 febbraio 1876 sulla tenuta dei tori da razza.

Ha la parola il relatore Don Guetti, che espone quanto segue:

Altre volte ebbi l’onore di riferire su questa vertenza di somma importanza pel miglioramento della nostra pastoreccia, e lo feci sempre assai volentieri sulla speranza fondata di non lavorare invano. Questa speranza si avvicinò a certezza, quando mercè le grandi premure e lo zelo intelligente di questa Presidenza si pervenne ad ottenere in questo affare non solo il consenso ma bensì ancora il più lusinghiero appoggio dalla I Sezione del Consiglio Provinciale d’Agricoltura. Ognuno ricorda il conchiuso preso all’uopo nella sessione comulativa delle due Giunte tenutasi ai 16 aprile a. p. in Innsbruck.

Ora dovendo assumere ulteriore relazione su questo punto, mi sento costretto ad antecipare il mio dispiacere, perché devo farlo ormai contro speranza di approdare ad alcunchè di realmente pratico, dopo una caduta inaspettata delle nostre proposte anteriori. Ecco la dolorosa storia; solita del resto a ripetersi per noi in tanti altri interessi di importanza.

Questa Sezione del Consiglio Prov. di Agricoltura con nota 3 ottobre 1890 N.° 2119 comunicava alla Sezione d’Innsbruck le proposte riguardanti la modificazione della Legge 1 febbraio 1876 sulla tenuta dei tori da razza, proposte concretate da questa Giunta permanente nella Sessione dei 2 ottobre 1890, colla ricerca di accompagnarle quanto prima, appoggiandole all’Eccelsa Giunta Prov. affinchè potessero venire pertrattate ancora nella prossima Sessione Dietale.

Quelle proposte concretate da questa Giunta permanente, sono quelle riportate nel Bollettino dell’ottobre 1890 a pag. 291, per cui  mi dispenso dal qui riportarle.

Ora nella Sessione Dietale del 1890, non si fece nissuna parola delle proposte presentate.

Ignorando ove fossero andate a finire, i due Consorzi Agrari Distr. di Tione e S. Croce emisero un ursorio in proposito e lo affidarono ai loro deputati dietali Mons. Gentilini e Dr. Parolini, perché, appena giunti ad Innsbruck dopo il primo dell’anno corrente, quella vertenza fosse trattata almeno in quest’ultima sessione.

Fosse per l’opera di questi onorevoli, fosse per naturale svolgersi delle numerose pertrattazioni, finalmente la Giunta Prov. presentava all’eccelsa Dieta l’oggetto relativo al cambiamento della legge sul tenimento de’ tori del I febbraio 1876, e l’Ecc. Dieta nella tornata dei 19 gennaio 1891 lo assegnava alla Commissione economica per la discussione e proposta.

Questa Commissione a motivo delle spese, che ne nascerebbero alla Provincia, elevò delle difficoltà contro la proposta fatta dalla Sezione d’Innsbruck ed ancor più contro quella della Sezione di Trento e deliberò a maggioranza di voti il fatale rifiuto e di presentare quindi alla Ecc. Dieta la seguente proposta, assumendosene la relazione il Dr. de Riccabona Presidente del Consiglio Prov. d’Agricoltura Sezione di Innsbruck. La proposta suona:

Voglia l’ecc. Dieta elevare a conchiuso le seguenti proposte:

I. Non doversi per intanto entrare in un cambiamento della legge del 1 febbraio 1876 concernente il tenimento dei tori da razza.

II. Si incarica la Giunta Prov. di procurarsi a mezzo dei Consorzi agrari distrettuali notizia dei rapporti, che in riguardo alla provista ed al tenimento di tori da razza sussistono nei singoli comuni, e dei relativi inconvenienti, e di torre – in quanto sia di competenza della Giunta Prov. – questi ultimi di concerto colle due Sezioni del Consiglio prov. d’agr. facendo sul risultato dei praticati rilievi rapporto ed analoghe proposte alla prossima Ecc. Dieta.

La proposta non venne discussa né su quella deliberato in piena assemblea dietale pella precoce chiusura della Sessione, e rincresce che ciò sia avvenuto, perché nella discussione eventuale avressimo udito più in esteso i grandi motivi, e le grandi paure dei nostri legislatori, pei quali e pelle quali sarebbe stata accettata al certo la proposta della Commissione, e fatte cadere di conseguenza le nostre, ed ora potressimo forse con altre ragioni e motivi ribattere quegli argomenti addotti.

Ora l’ecc. Giunta Prov. con nota dei 23 febbraio p. p. N.° 232 ci notifica che essa stessa assume quella proposta della Commissione economica e intende raccogliere i rilievi desiderati e designati al punto II, rivolgendosi direttamente a tutti i nostri consorzi agrari distrettuali, per il che domanda a questo Consiglio «gli indirizzi rispettivi coll’apprezzato suo parere».

Il nostro Presidente ancora in data 4 marzo a. c. N.° 781 s’affrettò a rispondere colla seguente nota:

Eccelsa Giunta Prov. in Innsbruck.

Corrispondendo al rispettato decreto dei 23 febbraio u. s. N.° 232, mi pregio rimettere a codesta Ecc. Giunta l’elenco dei Consorzi Agr. Distr. affigliati a questa Sezione del Consiglio provinciale d’agricoltura.

In quanto al parere che codesta Ecc. Carica domanda su tale quistione, lo scrivente non può che riferirsi a quanto Le espose in proposito ripetutamente, convinto che tutte le misure che verranno prese per torre gli inconvenienti che si lamentano circa la manchevole esecuzione della legge 1 febbraio 1876, non potranno approdare a pratici e soddisfacenti risultati, se non nel caso che venga contemporaneamente provveduto nei singoli distretti per una rigorosa ed interessata sorveglianza sulla tenuta dei tori da razza.

È a prevedersi che anche i Consorzi agrari, che codesta Ecc. Giunta intende di interpellare in proposito, non si pronuncieranno diversamente essendosi il Consiglio, come in tutte le altre vertenze, anche in questa fatto interprete dei loro insistenti lagni, e del voto unanime ripetutamente emesso nelle nostre adunanze di Sezione.

Comunque sarà per riuscire questa nuova inchiesta, auguro sinceramente che venga per essa trovato il modo di porre un termine ai danni economici rilevantissimi che ogni anno derivano dal triste fatto che le provide disposizioni della legge 1 febbraio 1876 non trovano pressochè alcune applicazione.»

In pari tempo venivano edotti tutti i nostri Consorzii agr. distr. dell’inchiesta in parola e si interessavano a rispondere colla maggior possibile esattezza e franchezza, esponendo chiaramente lo stato presente della quistione nei rispettivi distretti.

Ora, lasciando piena libertà ai nostri consorzii di rispondere alle domande eventuali che loro farà direttamente l’Ecc. Giunta assumendo l’inchiesta in parola, questa Giunta permanente è pure chiamata a pronunciarsi energicamente in proposito.

Il vostro relatore è più che mai persuaso e convinto che si debbano sostentere in tutta la loro estensione e tenore le proposte già avanzate e concretate su questo argomento, ritenendo che col decampare da quelle non si verrà che a delle mezze misure, buone solo a rovinare del tutto i progressi avviati nella nostra pastorizia. E ciò molto più perché l’unico motivo che spinse la maggioranza della Commissione economica a rifiutare le nostre proposte, si è quello della spesa che andrebbe ad incontrare la Provincia.

Per vero non si comprende come una Commissione che si chiama economica siasi decisa alla nota proposta. A me pare che ogni più ovvia regola d’economia, valga ad insegnare che giammai debbansi annoverare tra le spese quegli importi, che, consumati, danno un interesse ben maggiore del capitale impiegato. Questi denari invece io li metterei sempre nella rubrica degli utili i più fortunati.

Tale cosa avviene nella presente vertenza.

Colla legge 1 febbraio 1876 messa alla pratica come tutti sanno, ossia senza un organo interessato che la faccia rigorosamente eseguire, abbiamo tali danni ovunque, ma in specie in tanti distretti eminentemente pastorecci, che sorpassano molte migliaia di fiorini. Non è questa una assenzione qualunque, ma è un fatto constatato da persone competenti, le quali hanno trovato che delle 50000 vacche che esistono in paese, nemmeno 40000 prolificano ogni anno, e ciò anzi tutto pel motivo che vengono per lo più condotte a tori che mal si prestano alla riproduzione. Se si calcola il valore degli allievi che vengono a mancare ed a questo si unisce la forte diminuzione del latte che è conseguenza dell’infecondità, risulta un importo rilevante di oltre 200 mila f.ni, i quali vanno miseramente perduti. Questa perdita diventa poi maggiore se si considera la qualità de’ soggetti che in genere vengono allevati, i quali rappresentano un valore ben inferiore a quelli che potrebbero avere se provenienti da idonei riproduttori. Modificando invece la legge nel senso da noi proposto, si verrebbe bensì ad incontrare una spesa, mettiamo pure di 100 f.ni per distretto giudizionale in media, e quindi f.ni 2500 in tutto il paese, ma è però certo che con ciò si salvano le decine di migliaia sopra notate, senza contare ad altri vantaggi indiretti, come il maggior prezzo de’ bovini, la maggior vendita di latte, e quindi la maggiore utilizzazione de’ foraggi. Non è dunque una spesa né grande né piccola quella che porta sì grandi vantaggi, ma è uno degli utili i piùù eloquenti che si attenderebbe dalla legge modificata giusta le proposte avanzate da noi e rifiutate dalla commissione economica della Dieta. Per il che addivengo ora alle seguenti proposte:

Voglia la Giunta permanente:

I. Invitare la Presidenza a mettere nell’ordine del giorno della prossima adunanza di Sezione l’oggetto presente onde possano in merito pronunziarsi anche tutti i rappresentanti dei nostri Consorzi Agr. Distr. – ed in base a ciò

II. Insistere con tutta energia presso l’Ecc. Giunta Prov. sulle proposte già fatte riguardanti la legge 1 febb. 1876 sul tenimento dei tori da razza con quelle eventuali modificazioni che venissero concretate nella prossima adunanza di sezione.

III. Di nuovamente far nota all’Ecc. Giunta la gravità dei danni che provengono e staranno per pervenire colla legge ora vigente, qualora la medesima insistesse sulla proposta della commissione economica e lasciasse cadere quelle presentate e volute da questo Consiglio Prov.

Conchiuso. Accettate le proposte all’unanimità.

Punto IX.Discussione sulle disposizioni da prendere relativamente alla sovvenzione annuale di f.ni 400 ai Consorzi Agr. Dist. di Tione e Cavalese per l’operazione di selezione pel miglioramento degli animali bovini.

Ha la parola il relatore Don Guetti:

È noto che per migliorare que’ buoni tipi di bovini fortunatamente esistenti in paese, questo Consiglio tra le prime sue cure s’assunse quella di iniziare un’opera di selezione in que’ distretti ove quei tipi dominavano maggiormente ed ove circostanze particolari prenunziassero esito migliore nell’intrapresa. Si fu quindi nel raggio dei due Consorzi A. D. di Tione e di Cavalese che si iniziò la salutare operazione pelle due razze la bruna di Rendena e la grigia di Val di Fiemme. Ottenutisi lusinghieri risultati fino da principio, questa Giunta permanente in prima e poi la Adunanza di Sezione tenutasi nel marzo 1887 vennero nell’unanime deliberazione di continuare quest’operazione e di accordare al Consorzio A. D. di Tione ancora per tre anni ed a quello di Cavalese ancora per cinque anni a decorrere dal 1887 l’annua sovvenzione di f.ni 400 per l’opera di selezione e di sospendere a quei due Consorzi coll’anno 1888 il versamento dell’importo per le mostre di tori e torelli, mostre che doveano però tenersi egualmente quale parte integrante dell’opera di selezione.

Coll’anno 1888 venne infatti sospesa la sovvenzione tanto al Consorzio di Tione come a quello di Cavalese per la mostra di tori e torelli. Ora al Consorzio di Tione avrebbe dovuto, a sensi del conchiuso sopra accennato, venir sospesa la sovvenzione di f.ni 400 in quest’anno; il Consiglio però ad una analoga domanda del Consorzio di Tione rispose che sottoporrà la vertenza alla Giunta permanente, sperando che in ogni modo la sovvenzione verrà assegnata ancora almeno per l’anno in corso, non ritenendo che l’azione di selezione si sia peranco sviluppata in modo da poter venire continuata senza speciali provvedimenti da parte del Consorzio.

Al Consorzio di Cavalese dovrebbe venire sospesa la sovvenzione in discorso nel p. v. anno.

Il vostro relatore intanto e pria di tutto onde l’opera di selezione cammini di pari passo nei due Consorzi che la iniziarono e la continuarono fin qui, è di opinione che il sussidio al Consorzio di Tione venga continuato fino all’epoca stabilita per quello di Cavalese. In secondo luogo il paese tutto ed in ispecie questo Consiglio ha diritto di conoscere con piena cognizione gli effetti prodotti fin qui da quest’opera al certo salutare per la nostra pastoreccia, ed ove a rilievi assunti si potesse venire alla conclusione che nei due Consorzi l’opera intrapresa meritasse ancora una continuazione, il Consiglio la voglia praticare per quel tempo ritenuto necessario, ed ove invece si ritenesse l’opera già abbastanza progredita da camminare da sé, il Consiglio ritirasse la sovvenzione per poi colla medesima iniziare altra simile operazione in altri Consorzi e Distretti che offrissero circostanze migliori alla scopo.

Presento quindi le proposte: Voglia la Giunta permanente:

I. Continuare la sovvenzione di f.ni 400 al Consorzio di Tione ancora pel corrente anno per l’opera di selezione.

II. Assumere intanto esatti rilievi in entrambi i distretti di Tione e Cavalese circa i risultati ottenuti fin qui per l’opera di selezione e di venire in base a quelli alla continuazione dell’opera ancora per qualche tempo nei medesimi distretti, o iniziarla in altri che presentassero circostanze favorevoli allo scopo.

III. Nominare all’uopo per ognuno dei due distretti, una commissione d’inchiesta composta di tre membri uno de’ quali sia l’i. r. veterinario di quel distretto, il secondo venga nominato dal Consiglio, ed il terzo da uno de’ Consorzi più vicini a quello nel quale si fa l’inchiesta a scelta del Consiglio Prov.

Conchiuso. Accettate le proposte all’unanimità.

Punto X. Proposte d’impiego della sovvenzione accordata dall’i. r. Ministero d’agricoltura per favorire la distruzione dell’orso.

Relatore Don Guetti:

In questi ultimi anni nelle vallate ad occidente del nostro Trentino si aumentarono più del solito gli orsi come ne attestarono quegli abitanti e come lo provarono a non dubbi indizii i mandriani di quelle valli. Nell’anno 1889 e nel 1890 poi tali furono i danni arrecati alle mandre sia di bovini e di ovini specialmente nelle Giudicarie, che diedero a pensare, seriamente al modo migliore per difendersi dall’ingordo animale. In questi due anni si calcolarono a più di 60 le armente rovinate o distrutte dall’orso, senza contare le pecore e le capre, il numero delle quali non si conosce neppure per approssimazione. In vista di ciò e pregato dai più dei malgheggiani il Consorzio A. D. di S. Croce, faceva preghiera a questo Consiglio di trovare un modo per venire incontro a questo malanno.

Il parere de’ nostri cacciatori era che se si potessero avere de’ cani usi alla caccia dell’orso, con ciò in breve tempo si avrebbe potuto liberarsi della belva divoratrice. Vociferandosi che a Vienna facilmente si poteano trovarne, si interessava il Consiglio che ne facesse analoga ricerca nel modo che avrebbe creduto migliore

Il Consiglio s’interessò della cosa e fece delle pratiche a Vienna presso l’Ecc. i. r. Ministero dell’agricoltura, il quale non ritenendo molto pratica la provista di cani da caccia contro l’orso, assegnava invece l’importo di f.ni 150 per favorire in altro modo la distruzione della belva.

Questo Consiglio si volgeva al Consorzio agrario distrettuale di S. Croce perché volesse concretare il modo il più opportuno per impiegare quell’importo giusta le intenzioni ministeriali, e da quel Consorzio previa intelligenza presa col Consorzio di Tione e coi principali cacciatori di quelle valli si ebbero le seguenti proposte:

I. di assegnare quell’importo in parti eguali quando gli orsi uccisi nel 1891 fossero 5 o più e se meno di assegnarlo nell’importo di f.ni 25 per ogni orso ucciso.

II. Di escludere da questo beneficio la piglia od uccisione degli orsatti tenerelli, pella quale non vale bravura cacciatoria.

Voglia la Giunta permanente:

I. Assegnare l’importo elargito dall’Ecc. i. r. Ministero d’agricoltura di f.ni 150 per orsi uccisi durante il 1891.

II. F.ni 15 per ogni orso ucciso di ogni età e sesso fino ad esaurito importo e qualora non venisse esaurito ritenendolo a fondo di riserba pegli anni venturi.

III. Di distribuire i rispettivi importi a mezzo dei Consorzi agrari distrettuali nel cui raggio vennero uccisi gli orsi; le presidenze dei quali dovranno previamente assicurarsi sulla verità della fatta uccisione.

IV. Manifestare queste deliberazioni mediante pubblici avvisi da affiggersi in buon numero nei distretti sopra notati osservando che gli assegni succitati non possono essere distribuiti che trascorso l’anno 1891.

Soggetto produttore:“Bollettino C.P.A.”, anno 1891, 17 marzo, p. 51, pp. 58-60, pp. 60-61, pp. 61-62
Data:17/03/1891
Pseudonimo:
Descrizione: