Dal Ponte delle Arche, 14. – La pazienza è virtù cristiana, e bene spesso politica; ma quando usando di quella si vede andare a rotoli i pubblici ordinamenti, e il pubblico bene, bisogna buttarla via ai rovi, e dar di mano, e di piedi per conseguire la norma di giustizia; che è dalle leggi prescritta. Guardate lo sconcio che ha luogo nel Comune di Campo-Vigo-Dasindo! Maturato il tempo, avanti circa 8 mesi si allestirono le liste elettorali per l’elezione di nuova rappresentanza. Contro di queste si insinuarono reclami. E lo potreste credere? Dopo tanto lasso di tempo, l’affare non è ancora spedito, e per conto della rappresentanza, siamo ancora nel buio di una creazione indefinita. Il popolo, sebbene bonario, mormora, ed è già in fermento per innalzare istanze all’I.R. Reggenza, istanze che, forse potrebbero compromettere chi meno si vorrebbe. Chi sa, ho detto tra me, che rendendo di pubblica ragione il lamentato disordine, senz’altro ne abbia da scattare un pronto rimedio, e che venga data, sebben tardo, una soddisfazione a questi buoni popolani? Ecco pertanto il nobile obiettivo, a cui tende questa pubblicazione; e se a taluno riescirà ostica, a niuno è interdetto il campo della giustificazione. Del resto non si domanda altro.

Soggetto produttore:“Il Popolo Trentino”, n. 5
Data:18/12/1888
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Descrizione:Articolo di denuncia riguardante la situazione creatasi nel comune di Campo-Vigo-Dasindo per l’elezione di una nuova rappresentanza comunale. Viene attribuito a Guetti per lo stile (inizio e fine ad effetto, domande retoriche) e per la modalità tipicamente guettiana di denuncia di una situazione che oltraggia le leggi.